La recente emergenza sanitaria ha portato con sé una vera e propria rivoluzione sociale, di costume, economica e perfino urbana. Più di tutto, il lockdown ha indotto milioni di persone a lavorare da remoto.
Molti i pro: risparmio sui costi per le aziende, calo dell’inquinamento, crescita della produttività, modelli organizzativi più efficaci, espansione della cultura digitale, più tempo per famiglia, vita sociale e incombenze quotidiane. Dall’altro lato invece, lavorare nel proprio spazio domestico implica principalmente un cambiamento mentale, uno stile di vita nuovo e una certa autodisciplina per tenere distinti i confini tra le varie attività; i contatti personali diminuiscono, manca il confronto immediato, la pausa caffè e il brunch fuori ufficio, si trascura il look e l’abbigliamento.

La casa diventa ufficio e l’ufficio diventa casa: gli ambienti si fondono e si diversificano.
In questa evoluzione contemporanea servono arredi trasversali, come il maxi tavolo Tran Tran, progetto precursore di Maddalena Casadei, che riunisce working, eating e meeting in spazi ibridi, senza rinunciare al design. O come la poltronicina Bix del duo Zanellato/Bortotto che, con la sua naturale eleganza, si inserisce con disinvolura in ambienti polivalenti risultando formale ed adatta all’ufficio, soprattutto nella versione su ruote, ma anche avvolgente e comoda per il living.

Dovendo organizzare anche uno spazio contenitivo, non può mancare l’iconico carrello Boby di Joe Colombo. Compatto ed essenziale è un compagno servile ed inseparabile, dotato di cassetti e mensola per contenere o appoggiare materiali di qualsiasi tipo. Trasportabile su ruote e, per sua natura, nomade, si adatta ai diversi contesti ed è in grado di coniugare facilmente l’uso domestico e professionale.

I tempi cambiano, gli arredi flessibili e funzionali di B—Line si adattano alle nuove esigenze.