B—Line è un’azienda specializzata in arredamento di design che, fin dagli esordi, affianca prodotti contemporanei ad evergreen del passato, come il famoso Boby di Joe Colombo.
Progetti concreti, trasversali e flessibili frutto di collaborazioni con designer internazionali e di produzione esclusivamente italiana.
B—Line è un’azienda nata dalla volontà del suo fondatore Giorgio Bordin di ridare vita ad alcune icone storiche del panorama italiano del design. Si tratta di opere scomparse nel corso degli anni e sopraffatte dall’inarrestabile fermento di un mercato fertile di novità. Tra i prodotti rieditati, alcuni sono passati alla storia contaminando il design e l’arte su più fronti, come il famoso Boby di Joe Colombo.
Fin dagli inizi, B—Line affianca alle proprie riedizioni complementi d’arredo contemporanei, frutto di collaborazioni con designer internazionali. Progetti concreti, fruibili e trasversali che hanno l’onere e l’onore di convivere con i grandi capisaldi del design e di convincere in termini di carattere e stile per passare con naturalezza da ambienti domestici a spazi lavorativi e da interno a esterno, zone sempre più ibride e mutevoli come vuole lo stile di vita contemporaneo.
B—Line: analisi e prospettive di fine 2020
15 Dicembre 2020

Dopo le recenti interviste rilasciate da alcuni designer di B—Line, è ora la volta di Giorgio Bordin. L’Amministratore Unico dell’azienda condivide con intensa compartecipazione un messaggio analitico e profondo assieme, fatto di aspetti sia economici che umanitari.
Al termine di un anno complesso e, a tratti, drammatico, dalla sua disamina emerge l’uomo che mette al centro l’uomo e, solo dopo, la sua attività. Nelle sue parole si leggono riflessioni, percezioni ed attese per un nuovo anno che riporti semplicemente alla normalità, alla rinascita e al senso della misura, come ci dice qui di seguito:

“Penso sia stato un anno complesso per tutti, un anno che ha segnato e segnerà a lungo le nostre vite. Dolore e sofferenza hanno accompagnato in tutti questi mesi tutti coloro che hanno perso congiunti o amici a causa del virus. Oltre a questo, non si può dimenticare il disagio di moltissime persone che hanno perso o perderanno il lavoro a causa della pandemia.
Dal punto di vista emotivo, questo periodo ha messo in evidenza la fragilità della vita, la precarietà e i limiti dell’essere umano, ma anche un forte desiderio di ritornare e riscoprire le cose semplici dell’esistenza, quelle piccole cose di tutti i giorni in cui non prevalgono negatività e prevaricazioni.
Penso, come molti ormai, che sia il caso di fare un’attenta riflessione sul sistema, sulla globalizzazione, sulla nostra società e sui consumi. È necessario un cambiamento e dei parametri diversi, evitando estremismi in ogni direzione in quanto dannosi.
Noi imprenditori dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, ma anche le istituzioni e la classe dirigente dei vari Paesi devono assolutamente predisporre azioni a lungo termine perché situazioni del genere non si verifichino più o per farci trovare più preparati in caso di altre emergenze simili.
Dal punto di vista professionale B—Line, dopo l’importante cambio di immagine di inizio anno, ha deciso, proprio per quanto ho già evidenziato, di prendere un po’ di respiro e di concedersi qualche mese di riflessione e di confronto anche con i propri designer.
Gli obiettivi futuri favoriranno una crescita sostenibile, non per forza scandita dai tempi dei vari eventi del mondo del design. Meno prodotti ma con un approccio diverso. Verrà rafforzato il ramo digitale e social e verranno accantonate le mode del momento puntando in modo ancora più incisivo sulla connotazione timeless dei nostri arredi.
B—Line è nata con la riedizione di importanti oggetti del passato dimenticati dai più che però dispongono di un enorme potenziale. Penso che guardare maggiormente al passato, alle cose buone fatte e a percorsi definiti e puliti sia la direzione esatta, una sorta di filosofia spesso utile.
Il mio augurio, e quello di tutto il team B—Line, è che il 2021 possa davvero essere un anno di rinascita ma anche di ritorno alla vita con più consapevolezza da parte di tutti, mettendo da parte gli egoismi personali.”